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Niente, altro scambio di vedute, altra litigata. Hanna inferocita lo ha cacciato via, lui ha finito per dormire in giardino visto che ha disdetto l'albergo e, per fortuna, le temperature stanno diventando più miti. Il dondolo è sembrato piuttosto comodo, dando la notte ad Hanna per calmarsi e cercare di ragionare. Sono le otto del mattino e gli uccelli iniziano a cinguettare, segno che ormai il sole si sta alzando. Bisogna però vedere come sarà il clima all'interno dell'animo della bella fanciulla che, quando monta la rabbia, non ci vede più. Accende il cellulare e le manda un messaggio <ho voglia di baciarti i piedi...>
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Gli "scambi di vedute" tra i due ragazzi sono peggio delle montagne russe. Hanna l'ha cacciato, e non l'ha certo seguito quando è uscito, quindi non sa che lui si è fermato sul dondolo. La sveglia la prima luce del nuovo giorno che entra dalla finestra, filtrata dalle tende; poi gli uccellini...e il beep del telefono quando le arriva il messaggio di Jerry. Lo legge e fa una smorfia, sbuffando; <*che schifo*> Della serie "buongiorno una sega" insomma. Muovendosi pigramente si alza, va in bagno, fa una doccia calda; se la prende comoda, si gode (siamo proprio sicuri?) il silenzio; si veste con la solita tuta leggera, rimane scalza e va in cucina; si guarda attorno, nessun prodotto da forno pronto per la colazione, quindi opta per un toast... un altro, l'ennesimo in quel periodo squinternato.
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dopo un po', altro messaggio, sempre rimanendo sdraiato sul dondolo <mi apri? Ho voglia di vederti... e continuo ad aver voglia di baciarti i piedi. Magari anche di leccarteli> la gente passa davanti al cancello e lo vede lì sdraiato, lui sembra non curarsene, anche perché sta aspettando di sapere se Hanna avrà intenzione di aprire o meno
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Si sta mangiando il toast, seduta su uno sgabello della cucina, legge il messaggio, corruga la fronte. Va alla porta, la apre, se lo trova davanti, stravaccato sul dondolo <cosa ci fai fuori da casa mia?> Il tono di voce è alterato e l'espressione è infastidita, ma c'è gente che passa, quindi cerca subito di controllarsi; sorride, saluta, fa come se niente fosse, ma le persone subito si mettono a parlottare tra loro, e lei alza gli occhi al cielo e bofonchia tra sè <ecco fatto Hanna, fra poco ti chiama papà, scommettiamo?> Si rivolge di nuovo a Jerry <muoviti, entra>
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Si alza dal dondolo ed entra in casa. Istintivamente tenterebbe di abbracciarla e stringerla forte, come se fosse una sorta di bisogno primordiale <mi sei mancata...> è letteralmente ghiacciato, nonostante sia vestito abbastanza pesante, ma la notte di certo non lo ha risparmiato. Di lì a poco suonerà ovviamente il telefono, con il padre iper mega curioso di quanto stia accadendo a casa della figlia <ma chi è?> domanderebbe, sedendosi in cucina guardando la ragazza dalla testa ai piedi
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L'abbraccio la coglie alla sprovvista, cerca di divincolarsi, ma poi lo lascia fare. <sei gelido> Afferma; poi realizza <ma hai dormito qui fuori?> Non può continuare, interrotta dal telefono, e meno male perchè sennò di certo l'avrebbe preso a male parole <ti hanno visto fuori, avranno avvisato i miei> Prende il telefono, ma non risponde; tentenna, si vede che è in enorme difficoltà, e a meno che Jerry non prenda qualche iniziativa, quel telefono continuerà a squillare senza risposta. <immagino che tu non abbia nemmeno mangiato> Cerca di informarsi, tornando verso la cucina, dove la attende metà toast ancora da consumare
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<e certo, non avevo più la camera in albergo, ma poi volevo stare con te...> sospira, quando il telefono squilla cerca di prenderglielo dalle mani <se non rispondi quello chiama la Polizia...> se fosse riuscito a prenderglielo, andrebbe a parlare col padre <salve... sì tutto a posto, ero fuori sul dondolo mentre Hanna stava sistemando alcune cose> sorride, cercando di stare sereno <è tutto a posto, stia tranquillo... aspetti che gliela passo...> le allungherebbe la cornetta, per poi tornare a sedersi <no, non ho mangiato.. qui fuori non c'è molto a parte dell'erba fresca>
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Gli lancia una occhiataccia, più allarmata che altro, quando le prende il telefono; quando Jerry le dà il telefono risponde con riluttanza <ciao papà. si, è tutto apposto, e no, non abbiamo litigato, non mi ha fatto niente di male, ha solo cercato di entrare in casa con le scarpe sporche e io avevo appena pulito il pavimento. si, hai ragione, proprio come fa mamma con te. come? oh si, certo che ci vediamo a messa. ciao, ti voglio bene> Un sospiro, stanco, mentre mette via il telefono; Jerry conferma di non aver mangiato, lei gli dà il mezzo toast <tieni, tanto non mi va più> Si risiede sul suo sgabello, lo osserva in silenzio; seriosa, si mordicchia il labbro inferiore.
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prende il mezzo toast e lo divora alla velocità della luce. Alla fine si alza, cercando di andarle di fronte e accovacciarsi provando a prenderle i piedi in mano <mi dici che ti succede tesoro?> la sfiora dove ha ancora i segni delle sbucciature di qualche settimana prima <vuoi che venga anche io a Messa?> non ci va da tipo vent'anni, ma dettagli
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Praticamente il toast è uno stuzzichino, ma al momento soprassediamo. Quando Jerry si avvicina, lo guarda con diffidenza e si irrigidisce; sgrana gli occhi a quella domanda <ma come che succede? me lo chiedi anche? non ti accorgi di quello che succede? non siamo mai stati così distanti, anche se sei qui davanti a me. viaggiamo a due velocità completamente diverse, su binari completamente diversi, non abbiamo alcuna speranza. e tu, impulsivo scellerato che non sei altro, hai peggiorato tutto, perchè senza nemmeno capire se potevamo stare assieme o no, l'hai detto a tutti, hai creato aspettative; e quando queste aspettative verranno deluse, io sarò al centro dello scandalo, io, ancora una volta, solo io!> Sbuffa nervosa, e sarcastica replica <oh certo, vieni anche a messa con me, così il prete può ufficializzare un amore che non c'è>
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Lei parla e parla, si inalbera un po', lui continuerebbe a toccarle i piedi per poi cercare di alzarsi e tentare di baciarla sulle labbra. Nessun bacio a stampo, bensì qualcosa di decisamente più passionale e sentito <shhh...> cerca di passarle la mano destra tra i capelli benché lei li porti abbastanza corti, guardandola negli occhi subito dopo <io non direi che siamo distanti... devi solo lasciarti andare...> cercherebbe di baciarla nuovamente, in maniera ancora più sentita <ti amo Hanna...>
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I piedi che si ritrova tra le mani Jerry sono praticamente due sassolini, freddi e rigidi. E ancora più rigida sarà l'intera corporatura di Hanna, quando Jerry tenterà di baciarla; "il colpo" andrà a segno, perchè Hanna si ritrova talmente spiazzata da essere incapace di reagire in tempo. Cerca un pò di distaccarsi, ma la mano di Jerry dietro la nuca pare una morsa. Quando finalmente lui si staccherà, Hanna cercherà di spingerlo un pò indietro, almeno un pò <devi finirla. la gente poi ci crede> "La gente"; si, ha proprio detto così; di lei non parla, e che lo faccia apposta o inconsapevolmente non ci è dato saperlo
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si lascia spingere indietro <ma sai quanto me ne frega della gente? Zero...> idee chiare, come al solito <a me interessa che ci creda tu, testona che non sei altro> si scosta, appoggiandosi al tavolo <adesso vai a Messa e ti schiarisci le idee, poi quando torni usciamo a mangiare fuori... io nel frattempo vedo di mettermi un po' a letto e farmi una doccia, almeno cerco di scaldarmi>
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Sbuffa, non è convinta, proprio per niente, e non ne fa mistero, anzi. Ma la messa chiama, quindi le tocca prepararsi; si veste bene, tailleur e scarpe col tacco, perchè è così che funziona, a messa si deve essere tutti splendenti. Uomo avvisato, mezzo salvato, almeno si spera.
La messa è un evento sempre importante, ma per fortuna non dura in eterno; Hanna si fermerà anche a fare la spesa, visto che non si può campare di soli toast, e poi tornerà a casa dopo qualche ora. Molto probabilmente Jerry dorme, non va nemmeno a cercarlo in camera, ma si piazza in cucina, a sistemare la spesa e a guardare un pò di tv. Ha tenuto il tailleur, ma chiaramente ha tolto le scarpe.
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Quando Hanna tornerà a casa, troverà sul tavolo un mazzo di rose rosse e una boccetta di smalto, rosso a sua volta. Assieme a un biglietto <spero che la Messa abbia portato consiglio. Io mi sono fatto una doccia e sono uscito, torno presto... tu rifletti e, nel caso, datti lo smalto. Ti amo. J.> tornerà verso l'ora di pranzo, tranquillo, suonando alla porta
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