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| | Guarda la bestia, preoccupata che non si svegli <papà mi è stato vicino... Giorno e notte. Non ci capisce nulla di veterinaria, un cane non si smonta con una chiave da mezzo pollice> sorride <ma c'è stato. Non avevo mai avuto una persona così accanto mamma. C'è stato, non mi ha mai lasciata sola... Sembra... Cambiato. Parla spesso con Zio Rico, penso che la sua vicinanza gli abbia fatto bene. Sei sempre stata tu la capo branco e per me lo sei ancora, sei il perno di tutto ma... Cavolo, io pensavo che sarebbe scappato e invece...> deve ricredersi sul padre, a quanto pare <prima di operarlo gli ho fatto due giorni di ricostituente, lo so che i pallini andrebbero tolti subito ma non mi convinceva, era troppo debole e non ero sicura avrebbe passato l'anestesia> |
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| | Quando vede uscire la figlia, sorride e lascia andare Ellison <l'ho pesato, è 35 kili... Ho fatto il dosaggio ma per sicurezza mi sono tenuta leggermente più bassa calcolando i tempi, in modo tale da non affaticare il cuore> ha imparato anche quello, evidentemente è stata attenta. Anche le cuciture, non sono precise e belle come quelle di sua madre, ma al momento non sanguinano e chiudono bene i lembi <sì lo so mamma, le cuciture fanno schifo...> quasi si scusa <adesso però non ha più ferite o pallini, appena si sveglia iniziamo con la terapia antibiotica e ricostituente... Giusto?> |
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| | Alza il braccio per accoglierla e sorride <no, non è perfetta. Ha tantissimo da imparare ancora e tu lo sai, ha bisogno di te e dovrai insegnarle quanto basta per farla andare avanti da sola. Non è un mestiere che si improvvisa questo e lo sai fin troppo bene Ellison. Ha stoffa, ha talento ed è volenterosa, ma ha bisogno di te> in quel momento si affaccia Margareth <mamma...> quasi un sussurro <l'ho ricucito... E se non si sveglia?> ha paura di aver dato troppo anestetico <il battito è buono, la saturazione anche... Ma ho paura che non si svegli...> è spaventata. |
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| | <a dopo mamma!> Mentre lei esce, arriva Luke con calma <allora? Che succede?> si avvicina, cercando di sedersi accanto a lei <quello che hai visto dentro non ti piace?> cerca di abbracciarla e tenerla a sé, sa quanto sia difficile per lei vedere qualcuno nella sua clinica, è sempre stata lei il punto di riferimento <è concentrata da giorni, mi ha detto che voleva renderti orgogliosa di lei e dimostrarti quanto tu possa credere nelle sue capacità> |
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| | E' talmente concentrata che quasi non si rende conto dell'arrivo della madre. Estrae un altro pallino e lo lascia cadere nel vassoio di metallo <ehi mamma, come stai?> controlla i parametri, ha preparato delle soluzioni da iniettare al cane nel caso in cui la pressione scende troppo, ha una serie di post it appiccicati all'asta della lampada. Non è laureata, ma stando con la madre ha fatto la spugna, cercando di non perdersi nulla <non stare qui... Sei convalescente, torna a casa> non si volta ad abbracciarla, c'è il cane sul tavolo e dev'essere operato, in questo è tale e quale a lei. |
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| | Si volta tornando con la borsa e vede che è sparita. Sospira, alzando gli occhi al cielo <sarà una lunga degenza...> mette la borsa in casa e va verso la clinica, dove Maggie è già all'opera vestita con camice e crocs d'ordinanza. Ha addormentato l'animale e ha inciso la ferita per poi prendere la pinta e iniziare ad estrarre i vari pallini <cazzo di cacciatori che non sanno mirare...> il cane è collegato alla macchina che monitora la pressione, le mani di Maggie sono guantate con i guanti di lattice monouso e i capelli sono raccolti in uno chignon alto. Ha un vassoio di metallo accanto dove ha già messo dei pallini estratti e va avanti, non si preoccupa del fatto che potrebbe arrivare la madre da un momento all'altro. |
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| | Ride, aggirando la motrice e aprendole la porta per poi arrivare a cercare di prenderla in braccio per farla scendere <non devi scendere, devi farti portare in braccio> sta attento che non prenda colpi sul parafango o sull'enorme specchietto. Margareth è alla clinica e la cosa da un lato lo preoccupa ma dall'altro lo solleva <sai che Maggie oggi deve estrarre un proiettile da un cane? Mi ha detto che ha guardato un video che gli hai fatto durante un intervento e se la cava da sola...> la mette a terra per aprire la porta di casa e la fa quindi entrare <eccoci... Prendo la borsa e arrivo> |
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| Luke è andato a prenderla, ovviamente, con la sua nuova macchina: un camion. Già, lo ha trovato nel vecchio capannone dell'officina che ha rilevato e ora lo ha rimesso a nuovo, senza problemi ovviamente <l'ho trovato e l'ho sistemato, che ti devo dire... Funziona, è anche bello grande e nessuno ti taglia la strada> ride, guardando finalmente Ellison uscita dall'ospedale <che han detto i medici?> entra nello spiazzo antistante la casa col mulino e spegne il motore. Indossa una salopette di jeans da meccanico, con sotto una maglietta della Continental e delle scarpe da ginnastica.
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| | <va bene allora, non ti preoccupare... Pensiamo a farti stare bene e poi vedremo il resto. Ora però spogliati e fatti un bagno con me, poi andiamo in casa e voglio che mi fai gridare solo come tu sai fare. Non hai ancora la pancia, quindi non ti preoccupare e dacci dentro che hai un uomo da amare e far sentire un drago sotto le coperte> ride, cercando ora di baciarla sulle labbra <ti amo...> |
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| | La lascia appoggiare il capo blu contro il petto, sorridendole e cercando di tenerla a sè <posso farlo e posso aspettarti, non ti preoccupare...> inspira ed espira, cercando di evitare di preoccuparsi, anche se è difficile quando si tratta di lei <ti credo... Vai dove devi e passa il tempo che devi passare... Mi troverai qui> [EnD] |
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| | ride, passandosi una mano sul volto <guarda che tu puoi già ascoltare, il computer che ti ho messo nello studio è collegato con il mio laboratorio e ti basta accendere le casse e premere sul tasto "Lab"... Te l'ho anche scritto nel file di istruzioni che hai sul desktop, ma figurati se ti metti a guardarlo... Hai anche le telecamere del lab che puoi vedere a schermo per parlarmi in maniera interattiva... Ma che parlo a fare io?> ride, cercando di massaggiarla ancora <hai tutti gli strumenti, sei tu che non vuoi usarla... Gelosona...> |
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| | <te l'ho detto che lavoro per te e basta ultimamente...> sorride, cercando di essere sempre calmo con lei <sai quante seghe si fanno solo perché sei senza calze e con gli zoccoli? Guarda che li sento quando se ne vanno, i commenti che vengono fuori... Uno dei tuoi sottoposti vorrebbe metterti a novanta per toglierti dieci anni di vita> cerca di riderci ma non ci riesce, è evidente <non vengo mai perché hai sempre gente... E poi quando accavalli le gambe non resisto, sono ormai due mesi che vado avanti a pugnette...> glielo confessa senza alcun problema. |
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| | sorride, continuando a cercare di accarezzarle i piedi, che ora sarebbero entrambi nudi <domani arriveranno alcune attrezzature che ho fatto costruire, ovvero un letto con il telaio in carbonio e materasso in gel che è perfettamente reclinabile ed è matrimoniale... Almeno possiamo di nuovo dormire insieme...> sorride, sospirando poco dopo <non mi piace che ti guardino la passera... Già possono guardarti i piedi, ora anche la passera?> |
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| | le sfila il primo fantasmino, cercando di snudare la pianta del piede e provando ad accarezzargliela <dimmi, il tuo ex marito faceva certe cose? Si prendeva cura di te in questo modo? Non è che se vieni da me io non ti considero, capisci? Ti lascio i tuoi spazi, ma ho sempre voglia di sentire i tuoi zoccoli che vengono verso il mio laboratorio...> cerca di accarezzarle sempre la pianta del piede <non sei un trofeo sei la donna che amo...> intravede il sesso di lei, visto che non ha le mutandine <quando accavalli le gambe in studio fai sudare tutti eh...> sorride, divertito. |
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